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La Farfalla

La farfalla è un'unità abitativa nata per diventare un Gruppo Appartamento Protetto dove è possibile l'accoglienza di persone con autismo con un progetto di intervento  a tempo determinato che comprende l'utilizzo di più tecniche da applicare in base alle caratteristiche del soggetto, della sua fase di sviluppo, della sua diagnosi e della sua storia valutando di volta in volta cosa sia più opportuno per quella determinata persona in quel particolare momento della sua vita.

Il progetto si base sulla convinzione che ci sia uno spazio possibile di interazione tra quello che il soggetto autistico esprime verso l'esterno e quello che in realtà egli è e vorrebbe esprimere, lavorando in un contesto che lo sappia capire. Il soggetto autistico capisce e sente come gli altri.

Il nostro lavoro di ogni giorno è teso a trovare queste aperture che, indubitavelmente, nel soggetto autistico rimangono ben nascoste. Ciò che da noi è stato sperimentato e che sta dando da un decennio risultati è l'esperienza della socializzazione del soggetto autistico e la valorizzazione della persona in tutte le sue possibilità al fine di superare la convinzione che la mancanza di reazione alle azioni del soggetto autistico porta solo ad una reiterazione e a una recrudescenza dei comportamenti violenti.

Tenuto conto che il fine ultimo è sempre e comunque il pieno sviluppo dell'individuo, si propone ai ragazzi e alle loro famiglie un percorso educativo, finalizzato a sperimentare l'applicazione delle autonomie e delle abilità acquisite, in contesti di vita e in ambienti diversificati.

Quindi non è più solo “saper fare e saper essere” a casa e in cooperativa, ma “saper fare e saper essere in ogni dove”.

Di fondamentale importanza sarà fare in modo che i ragazzi mantengano il comportamento socialmente accettabile già acquisito, con riduzione o eliminazione degli atteggiamenti aggressivi. Per raggiungere tale scopo si è pensato di far sperimentare la vita di comunità, quindi vivere fuori dalla famiglia, con i compagni e gli operatori, per periodi sempre più lunghi. Solo un lungo periodo di residenzialità consente di coinvolgere realmente i ragazzi in tutti gli aspetti della vita quotidiana, e di far loro frequentare ambienti diversificati, facendo venir meno quella sensazione di eccezionalità e novità che solitamente accompagna i weekend e le settimane sollievo.

La routine che si verrà a creare, oltre a consolidare l'acquisizione delle abilità e delle autonomie nella quotidianità, metterà i ragazzi nelle condizioni di poter progressivamente applicare quanto acquisito in contesti nuovi con un conseguente effetto positivo a livello motivazionale.

Ai familiari sarà al contempo offerto un servizio di sollievo durante il periodo di assenza dei figli da casa e si auspica che il rafforzamento delle abilità acquisite comporti un ulteriore miglioramento della vita all'interno della famiglia quando rientra. Allo stato attuale il percorso prevede uno stretto coinvolgimento delle famiglie, a cui è chiesto di conoscere ed applicare per il tempo che i ragazzi trascorrono in famiglia, lo stesso  metodo educativo applicato dalla Cooperativa Agorà.

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